MELL MORCONE

LUCE IN

 

RIFERIMENTI MUSICALI E SUONO

 

In questo nuovo lavoro, Mell Morcone propone brani strumentali di propria composizione, che, oltre ad abbracciare ritmi e poliritmi Centro-Sudamericani, sua amata e mai svanita passione, affronta momenti “cameristici” e approcci alla composizione più classici e tipicamente europei (negli ensemble, nelle strutture e nella qualità melodica).

All’interno dei brani sono poi presenti momenti d’Improvvisazione e Interplay tra i musicisti, che, insieme ad una spiccata ricerca coloristica dell’armonia, aggiungono elementi più tipicamente jazzistici.

La strumentazione utilizzata, oltre a Pianoforte, Basso elettrico e Batteria come sezione ritmica di base, prevede la Chitarra elettrica, spesso utilizzata con pedali ed elettronica (risonanze e sfondi, ricerche timbriche, effettistica), che contribuisce a dare una forte dinamica e ritmica, nonchè un Sound elettro-acustico, normalmente legato al mondo Pop e Rock.

Al quartetto di base, si aggiungono diversi strumenti acustici, come una sezione di fiati (Sax Contralto e Tenore, Tromba e Trombone), una sezione di soli Ottoni (3 Corni e 1 tuba), un Quartetto d’archi, Voci soliste (a portare melodie senza testo), Flauto solista, Violino solista,  Arpa, Trombe soliste.

Ma anche altri più tipicamente Folk, come i Flauti di Pan, a richiamare il suono delle Ande e la Diamonica, nata come strumento giocattolo, che si inserisce nel progetto volentieri, portando un colore puro e popolare.

Questo Ensemble, alternato nei vari brani, contribuisce a dare ai pezzi una qualità timbrico-coloristica che rimanda a mondi, ambienti e dimensioni di varia intensità.

 

NASCITA E STORIA DEL PROGETTO

 

Quasi tutte le composizioni hanno visto la luce durante il periodo di Marzo-Aprile 2020, quando l'umanità è stata investita dal Covid-19 e si è trovata chiusa tra le mura delle proprie case.

Il racconto attraverso la musica è dunque strettamente legato a quel particolare momento e vuole tracciare un unico percorso, che vede collegamenti tra i brani, con la ripresa e accenni di parti melodiche e armoniche a volte esplicite altre “mascherate” (a simboleggiare la ripetizione, la routine di ogni giorno), e con atmosfere e suggestioni che vogliono suggerire proprio le sensazioni vissute in quel periodo.

In diversi pezzi è presente nel titolo la parola In, dopo l’oggetto o il riferimento al genere del brano, a rappresentare il fatto di “entrare”, ma al di là di quelle mura, dunque “una spinta penetrante verso il mondo esterno”, attraverso un corso d’acqua immaginario (Il fiume) e dimensioni più leggere, luminose e dinamiche.

Ma all’interno delle proprie case, la ripetizione di gesti e rumori o suoni, fanno da colonna sonora.

Ecco allora che alle tracce musicali, si alternano suoni della quotidianità come elettrodomestici, interruttori, rubinetti, fornelli. Anche loro diventano parte della musica.

Nel racconto di Mell Morcone, vista la dimensione dell’essere solo e in un certo raccoglimento, non mancano pezzi dedicati ai suoi grandi maestri (Johann Sebastian Bach, Bill Evans, Maurice Ravel) e un pensiero alla memoria di George Floyd, l’uomo afro-americano ucciso da un poliziotto che per ben 9 minuti e 29 secondi gli tiene premuto il ginocchio sul collo non facendolo respirare (il brano a lui dedicato “George” si propone di raccontare in maniera totalizzante quell’agonia, con gli strumenti e le parti musicali che, in uno straziante e anomalo Blues a tempo di Marcia funebre, rappresentano le probabili sensazioni vissute dall’uomo, il dolore e l’incredulità, con il tempo che scorre imperterrito e senza tregua verso la fine).

 

PROPOSTA DEL CONCERTO DAL VIVO

 

Il progetto, oltre al lavoro discografico, viene proposto anche in un concerto dal vivo con Chitarra elettrica (Giovanni Cavallo), Pianoforte (Mell Morcone), Basso elettrico (Lele Garro) e Batteria (Alessio Pacifico), musicisti con i quali esiste un profondo rapporto di amicizia e umanità e che hanno registrato nella quasi totalità dei brani.

In assenza della maggior parte degli strumenti acustici, il concerto spinge su un grande impatto sonoro dato dall’insieme Piano/Chitarra elettrica, anomalo ma ricercato e ben dosato, e dalla forte componente ritmica del Basso elettrico e Batteria, portando lo spettatore da momenti spumeggianti e dinamici ad altri più riflessivi e sereni.

 

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